Idee per evadere....SARDEGNA

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marina53
TOPIC_ICON1  view post Posted on 28/6/2007, 13:56




Asinara
Interdetta finora ai visitatori perché sede di un carcere di massima sicurezza, dal 28 novembre 1997 l’intera isola, che costituisce la punta nord-occidentale della Sardegna, è diventata Parco nazionale. Sul suo territorio, abitato fino al 1896 da pescatori che dovettero trasferirsi sulla terraferma, a Stintino, grazie all’interdizione sono sopravvissute specie animali quasi completamente estinte nel resto della Sardegna, come il muflone, il daino sardo, il cervo, e l’asinello bianco dell’Asinara.

La Maddalena
Istituito nel 1993, questo parco comprende le quattro isole maggiori, vicine alla costa sarda, La Maddalena, Caprera, S. Stefano e Spargi, e le tre isole minori, più vicine alla Corsica, Razzoli, Budelli e S. Maria. Con una superficie totale di 49,3 km², l’arcipelago ha una comune natura granitica. Le sue frastagliate coste rocciose, i colori dei fondali marini e la varietà di uccelli che le popola fanno di questo gruppo di isole uno dei più suggestivi e affascinanti ambienti di tutto il Mediterraneo. Solo La Maddalena, Caprera e Santa Maria hanno effettivamente conosciuto un insediamento umano stabile, mentre le altre, come Budelli, sono rimaste nei secoli pressoché disabitate; questo ha conservato immutato e selvaggio il paesaggio dell’arcipelago, che oggi è una delle mete favorite del turismo internazionale, anche se sotto un accurato controllo. Sulle sue alte scogliere orientali, infatti, nidificano numerose specie di uccelli rari, come il falco pellegrino e il marangone dal ciuffo.

Caprera
Seconda tra le isole dell’arcipelago, è ricca di pascoli e pinete, e quasi del tutto disabitata. Nel 1855 Garibaldi ne acquistò una parte e vi trascorse gli ultimi anni della sua vita. Oggi la sua casa, vicino alla quale sorge la tomba dell’eroe, è stata trasformata nel “Compendio Garibaldino”, istituito per conservare inalterati i locali dove Garibaldi morì, circondato dai molti cimeli raccolti nella sua vita avventurosa.

Costa del Sud
Si chiama così il tratto di costa tra Porto Teulada e capo Spartivento, nella punta meridionale dell’isola. Frastagliata in molti promontori e avvallamenti, è un continuo alternarsi di calette con arenili sabbiosi o sassosi e piccoli stagni. Con pochi insediamenti, offre uno splendido paesaggio naturale, ricco di scorci sul vicino capo Teulada.

Gallura
È l’ampia regione che occupa la parte nord-orientale della Sardegna, da Isola Rossa al massiccio del monte Limbara, fino a S. Teodoro, a sud del golfo di Olbia. Il suo paesaggio è percorso da imponenti formazioni granitiche con differenti colorazioni, che caratterizzano tanto la costa quanto l’interno, creando paesaggi montani alti solo poche centinaia di metri. È ricca di boschi di querce da sughero e di selvagge praterie. Abitata in ogni epoca, la sua popolazione era tradizionalmente dedita alla pastorizia; entrata in crisi negli ultimi decenni, conosce ora, grazie al turismo marino sulla costa e all’agriturismo nell’interno, una fase di ripresa e di riconversione

Gennargentu
Antico villaggio della Barbagia di Ollolai, disposto lungo un pendio nei pressi del lago di Gusana. Conosciuto un tempo per la produzione di finimenti, morsi e speroni per cavalli, in età medievale ebbe una certa importanza. La chiesa parrocchiale di S. Gavino, del sec. XVI, ha un rosone tardo-gotico, mentre S. Antioco, nella parte alta del paese, è tappezzata di ex voto spesso in filigrana d’oro.

Barbagia
É una vasta regione della Sardegna che si estende alle spalle di Orgosolo e di Oliena, dalle falde del Gennargentu fino alle falesie costiere del Golfo di Orisei. Un territorio selvaggio, che custodisce alcune delle bellezze più spettacolari della Sardegna, terra abitata fin dalla Preistoria (come testimoniano gli oltre 200 nuraghi, tra i meglio conservati dell’isola) da popolazioni fiere e indipendenti, che opposero aspra resistenza alla penetrazione di diversi dominatori, tanto che i romani la definirono Barbaria e i suoi abitanti Barbaricini. Ancora oggi la Barbagia sembra avvolta da un alone di mistero, che affascina e insieme incute timore: per le grotte che nasconde nelle sue innumerevoli cavità calcaree, per lo spazio infinito e insieme vuoto. Nonostante il continuo disboscamento operato nei secoli, è ancora una delle aree più verdi della Sardegna, con foreste di lecci, castagni, agrifogli, frassini e tamerici. Sullo sfondo, la cima spoglia del monte più alto dell’isola, il Gennargentu, "porta d’argento" (da "janua argenti"), con i suoi 1.823 metri e i 1.834 di Punta La Marmora, dal nome del generale Piemontese che la raggiunse per primo, durante il suo viaggio in Sardegna.

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