Monte AmiataNella Toscana meridionale, tra le province di Grosseto e Siena, si erge l’unica montagna di origine vulcanica di tutta la regione. Suggestivi centri medievali, sorti in seguito allo spostamento delle popolazioni dai litorali a questo territorio ancor oggi ricco di giacimenti minerari, caratterizzano il monte Amiata, mappabile, a seconda degli alberi predominanti, in porzioni distinte che sfumano dolcemente l’una nell’altra. Ecco la sua parte più alta, coperta da boschi di faggio oggi attraversati da impianti di risalita; scendendo, invece, incontriamo principalmente castagneti che amano le terre dei vulcani; mentre infine alla base, nella zona più densa di insediamenti di questa montagna, sono soprattutto alberi della famiglia delle querce che svettano tra pascoli, vigne e uliveti.
Arcipelago toscanoDa Livorno all’Argentario, un arco di isole disseminate nel mar Tirreno porge inviti profumati di macchia mediterranea a chi ama soggiornare in mezzo al mare e alla natura selvaggia. Le isole che compongono l’arcipelago sono: Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri, attorniate da isolotti che andranno a costituire un futuro parco naturale. Terre di miniere, abitate fin dalla Preistoria, ospitano chi vi approda tra monti boscosi e lidi rocciosi, in un suggestivo paesaggio costellato da antiche fortificazioni, centri abitati e strutture turistiche.
LunigianaRegione storico-geografica che si estende al confine tra la Toscana e la Liguria, la Lunigiana si snoda lungo l’asse del fiume Magra da Pontremoli all’etrusca Luni. I boschi, i pascoli e le brevi strette vallate del paesaggio appenninico scivolano verso il mar Ligure tra le testimonianze moderne di un territorio antropizzato dall’agricoltura e dall’industria, solcando gli antichi percorsi dei dominatori che, dai Romani agli Arabi, alle truppe delle signorie e oltre, si sono alternati nel corso dei secoli al potere in quest’area dalla natura impareggiabile e dalle notevoli risorse economiche.
Mugello e ValdarnoA due passi da Firenze e dalla sua importanza per la cultura mondiale si può trovare un altro tempo dell’uomo, si può camminare nella foresta di Vallombrosa o ritrovare, tra gli olivi e le viti, che qui predominano nel panorama agricolo, echi di una civiltà contadina che nel Mugello e in Valdarno non è ancora stata snaturata.
ChiantiMeravigliose colline coltivate a viti e splendidi boschi di querce, castagni e lecci. Una campagna dal paesaggio morbido ricca di case coloniche, oggi trasformate in rinomati luoghi di soggiorno agrituristico; suggestivi borghi di impianto medievale, che con i loro castelli fortificati ricordano l’antico antagonismo tra Firenze e Siena; vetuste pievi romaniche che emergono dal passato su colli panoramici. ” il Chianti, un angolo toscano compreso tra il bacino dell’Arno e quello dell’Ombrone, culminante nel monte S. Michele. Ma è soprattutto un celebre e amatissimo vino, già conosciuto dagli Etruschi, che ha conferito fama e prestigio economico a questa zona che lo produce protetta da due consorzi: il Consorzio del Vino Chianti Classico e il Consorzio del Gallo Nero, dall’antico emblema della Lega del Chianti, costituita nel corso del ‘200 dai comuni di Castellina, Radda e Gaiole, ancora oggi nucleo storico di questa regione.
VersiliaTerritorio di soggiorno balneare tra i più celebri per l’attrezzata infrastruttura turistica che possiede. Distesa sul mar Ligure, ha un accogliente arenile di sabbia fine, una lunga distesa di pinete alle spalle e le Alpi Apuane a farle da corona. Antica terra di Romani, come testimonia l’andamento ortogonale di tutti i suoi insediamenti urbani, ha una folta macchia mediterranea di alberi e cespugli che domina il paesaggio e sulle quali si inseriscono le cittadine di: Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta, Lido di Camaiore, Viareggio, in una festa continua di ombrelloni, sdraio e locali famosi .
ArgentarioDono che la natura ha fatto all’uomo, la splendida zona dell’Argentario è in buona parte coperta ancora da profumata macchia mediterranea, dominata dai 635 m del monte che le ha dato il nome. Legato alla costa dalle tre esili lingue sabbiose che racchiudono il rifugio avifaunistico della macchia di Orbetello, il promontorio dell’Argentario è ancora un luogo incantato, rifugio riservato a pochi. Percorrere la strada che ne disegna il perimetro da Porto Santo Stefano a Porto Ercole a Orbetello significa tuffarsi in una panoramica che spazia fino al Giglio e a Giannutri in un incomparabile scenario.
CasentinoLa più isolata e chiusa delle conche toscane conserva meglio di ogni altra i generi di vita tradizionali mantenendo , al contempo le stesse caratteristiche: un’agricoltura rigogliosa sul fondovalle, boschi, estese e secolari foreste, oltre a prati sulle pendici dei monti. Qui nasce e compie il primo tratto del suo percorso l’Arno. Terra generosa e selvaggia il Casentino è, come altri angoli della Toscana, ricco di misticismo puro: qui sono luoghi colmi di suggestione come il convento della Verna, abbarbicato su una rupe ferrigna, o come Camaldoli, con quella severità monastica che intimorisce. Ma il Casentino è anche terra di cittadine piene di grazia, tranquille e isolate, ricche di arte e di storia.
MaremmaIl carattere morfologico della Maremma spiega le vicende urbane di parte della Toscana. Antico luogo di paludi, a causa del mancato deflusso dei fiumi che la attraversavano per raggiungere il mar Tirreno, la pianura maremmana, ricca di insediamenti etruschi e romani, fu abbandonata in epoca medievale e feudale. Le furono preferite le colline, dall’alto delle quali i borghi cintati e fortificati risultavano più salubri e più sicuri. Ma alla fine dell’‘800 si decise per significativi interventi di bonifica, che hanno consentito il rilancio dell’agricoltura e di conseguenza la rivalutazione del suo territorio. Oggi la Maremma è luogo di turismo e gioia per chi ama il mare, date le sue lunghe e attrezzate coste, per chi apprezza la campagna, con i suoi grandi e fertili spazi verdi, per chi si emoziona di fronte alla storia, vista la ricchezza archeologica e preistorica dei suoi ritrovamenti.
GarfagnanaIn un improbabile gioco di comparazioni, dovendo affiancare al celebrato Perigord francese una zona d’Italia, la scelta cadrebbe facilmente sulla Garfagnana: speroni di roccia su cui, dall’età medievale, sono arroccati i borghi, e poi strette gole, grotte e, per finire, tranquille cittadine. È un ambiente sereno, dove i boschi si fondono armoniosamente con le coltivazioni e i centri, piccoli e grandi, si adagiano tranquillamente nel verde.
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