Monterosso al mare, l anima delle cinque terre

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dolcino
view post Posted on 17/1/2008, 12:55




Monterosso al Mare, l'anima delle Cinque Terre

Un paesaggio di Monterosso (foto amalaspezia.eu)Dalla più orientale, Riomaggiore, alla più occidentale delle Cinque Terre, Monterosso corrono una trentina di chilometri di costa, quella riva meravigliosa famosa ormai ben oltre i nostri confini. Ho già raccontato del fascino di una Riomaggiore autunnale, perché non fare, allora, un salto in una Monterosso (foto) ben lontana dalla bella stagione?
Le Cinque Terre - Monterosso al Mare (per essere precisi) rappresenta l'anima più turistica delle Cinque Terre, essendo anche l'unica a disporre di una spiaggia propriamente detta. D'estate offre un'ottima ricettività tra hotel e camping e viene eletta dai più come la base per avventurarsi lungo i sentieri panoramici sapientemente tracciati seguendo la costa sulle scogliere o sul crinale delle alture che si specchiano sul Mar Ligure. Anche adesso, mentre molti di noi stanno vivendo i disagi causati dalla neve o rientrando dalle piste da sci, Monterosso rimane una splendida meta per un weekend in assoluto relax, lontano dalla folla e, nel caso di un cielo clemente, punto di partenza per strepitose camminate panoramiche. Ma partiamo dal paese. Il centro abitato può essere diviso in due: la parte storica, un borgo ligure meravigliosamente tipico e l'area più recente, soggetta forse a un piccolo eccesso di cementificazione, soprattutto in località Fegina, dove, nel caso giungeste in treno, verrete "sbarcati". Vi consiglio di lasciare la macchina a casa anche in questa stagione di minore afflusso turistico: come la maggior parte dei paesini liguri, specialmente in quelli delle Cinque Terre, l'automobile può risultare un impaccio più che una comodità.
La quiete - Una breve passeggiata panoramica unisce Fegina, l'unico vero centro balneare dell'intero Parco delle Cinque Terre, al borgo, perforando i rilievi che le separano. Nella quiete di questo fuori stagione ligure vi sembrerà di fare un salto indietro nel tempo. Il paese antico, cresciuto sulle rive di un torrente ora coperto, è tutto quello che ci si immagina essere un centro abitato ligure tradizionale. Le "palazzate" composte da palazzi alti e straordinariamente stretti, si susseguono a scalare dalla parte alta di Monterosso fino al lungo mare, compresse nella baia che racchiude il paese. Quando vi addentrerete nei caruggi che solcano l'abitato ascoltate e annusate perché, lontano dal turismo, rispunta il villaggio di pescatori di un tempo quasi il suo ruolo di fulcro delle Cinque Terre, di meta da depliant, sia una maschera che cade con l'accorciarsi delle giornate.
La pesca - Quando mi è capitato di approdare a Monterosso nel corso delle mie "peregrinazioni" televisive ho avuto la fortuna di conoscere, grazie al mio amico Beppe, formidabile pescatore, e alla sua straordinaria famiglia, una dimensione nascosta fatta di tradizioni, di una pesca ancora romantica, di piccole barche che salpano a settembre in caccia di alici e di piccole botteghe nascoste dove intere famiglie salano a mano le acciughe pescate come un tempo. Ebbene anche solo girovagando per i suoi vicoli coglierete facilemente questa dimensione soprattutto quando le gelaterie e i baretti del lungomare sono sbarrati durante il letargo invernale.
L'ospitalità - Data la grande disponibilità di alberghi e pensioni non sarà troppo complicato prenotare una stanza per il weekend. La qualità media delle sistemazioni possibili è buona anche se, come già ho avuto modo di rilevare a Riomaggiore, spesso un po' spartana. Una volta che avrete stabilito dove passare la notte ed esplorato il borgo storico con le sue torri, fatto un capatina alla chiesa di S. Francesco e a quella di S. Giovanni, ammirate le imponenti fortificazioni del castello genovese, vi consiglio, tempo permettendo, di cercare l'imbocco di due tragitti a mio avviso molto suggestivi.
Il santuario - Il primo nasce in fondo alla via principale del paese, via Roma, e sale ripido fino a quota 460 m dove sorge il santuario di Nostra Signora di Soviore: una piacevole camminata tra pini e olivi che anche nel "rigore" dell'inverno ligure regala sensazioni dal gusto spiccatamente mediterraneo. Il Santuario in sé non mi ha particolarmente colpito anche se vi regna indubbiamente un'atmosfera serafica, pacifica… Il secondo percorso vi condurrà invece a punta Mesco, una delle estremità della baia in cui è racchiusa Monterosso. Più panoramica e marina della precedente, questa camminata vi offre bellissimi scenari a strapiombo sul mare come quello che incastona il vecchio faro, "il Semaforo", vista da non perdere nel tardo pomeriggio invernale con il sole basso a Occidente.

Attached Image: monterosso__309x215.jpg

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