SUPERENALOTTO, CHI HA VINTO IL BARISTA OPPURE IL PRETE?

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marina53
view post Posted on 25/8/2009, 10:06




Il totovincitore dei 147 milioni continua a tenr banco a Bagnone e dintorni. Dopo giorni di caccia infruttuosa, la rosa comincia a restringere, almeno sul campo delle voci. Al barista va ad aggiungersi un prete, don Claudio. Di origini albanesi, racconta Nino Cirillo su "Il Messaggero", è giunto in Italia insieme a Kleidi, il talentuoso ballerino reso famoso in tv dalla trasmissione "Amici" di Maria De Filippi. Il sacerdote sarebbe scomparso da qualche giorno e questo, naturalmente, avrebbe alimentato le voci come possibile vincitore.

TUTTI IN CODA A RIGIOCARE... E oggi tutti in coda davanti al bar della fortuna. A dispetto delle leggi della statistica, e del buon senso, il bar di Bagnone, dove è stata staccata la schedina vincente da 148 milioni di euro, è stato preso d'assalto da giocatori indigeni e non, toscani e non, italiani e non. Domani ci sarà la nuova estrazione, da 38.000.000 euro. «Avrò venduto, come minimo, un 30% di tagliandi in più - spiega Vanni Simonetti, il cotitolare del bar ricevitoria dove è stata giocata la schedina fortunata - Quasi tutti da due euro, come quello vincente. Vendere una nuova schedina fortunata? Mah, chissà. La fortuna ci ha già baciato una volta, perchè non farlo una seconda?». Intanto, un pò broker, un pò investigatori, due giorni dopo i 148 milioni, gli abitanti di Bagnano mettono in fila indizi e quotazioni e cercano di indovinare chi sia il supervincitore. Poi tirano le somme: Tizio oggi non è andato al lavoro; Caio era stranamente su di giri; Sempronio non esce di casa da due giorni. Gli anzianotti del borgo hanno il sorriso di chi la sa più lunga: «Il vincitore è il barista. La prova? Da stamani è infastidito dai giornalisti, dice che lui deve lavorare». Inutile far notare che se uno dice di dover lavorare significa che non ha vinto. «È una tattica per depistare - rispondono - e poi si è tradito: ha detto che il vincitore ha 47 anni, e lui quanti anni ha? 47». Il barista, intanto, Vanni Simonetti, continua a strappare schede: «Se fossi stato io non sarei qua - ribatte -. Io ho in mano la schedina con il numero 431 mentre quella vincente è la 430. Non sono io e non so chi possa essere». Fra i quotati per la vittoria c'erano anche Andrea Barbieri, operaio, e Ugo Verni, boscaiolo. Ma in questo paesello da duemila anime nella provincia di Massa Carrara, su di loro scommettono in pochi. Ieri hanno smentito e sono stati creduti. Intanto a Bagnone arrivano quelli che sono al mare sulla costa e che vogliono sfregare il 'giglio fiorentinò scolpito sui portici medievali: sembra che porti fortuna, non si sa mai. E ci sono quelli che cercano sindaco, vicesindaco, portavoce del sindaco, addetto stampa del sindaco, fino all'ultimo dei lontani parenti del sindaco per consegnargli un biglietto da visita con tanto di coordinate bancarie: se il fortunato si fa vivo, c'è sempre una fondazione per bambini sfortunati, un'associazione per animali abbandonati, un ospedale nel Terzo Mondo che avrebbero tanto bisogno di aiuto. Il sindaco, Gianfranco Lazzeroni, intanto assicura che non ci sono segnali che possano consentire di individuare il neo milionario. Probabilmente non ha guardato Facebook, dove un sedicente Oliviero Micheli continua a spacciarsi per il vincitore. Sostiene di essere nato a Bagnone. Ma nel paese nessuno lo conosce. Così continua la lotteria: «Oggi non ho mai visto il prete. Non avrà mica vinto lui?». «Eh no, è il barista, te l'ho detto. Anche se pure il sindaco...».

"HO VINTO IO..." Su Facebook, intanto, Oliviero Micheli continua a spacciarsi per il vincitore. Ieri, alle 18.01, aveva pubblicato sul gruppo 'Tutti quelli di Bagnone' una frase con la quale faceva credere che era lui il nuovo milionario. Ha creato anche una scheda nella quale dice di essere nato a Bagnone ma nel paese nessuno lo conosce e oggi, quelli che hanno il suo stesso cognome, sono stati assediati dai media e contattati anche da uno studio legale di Catania che ha proposto loro assistenza per tutelare la presunta vincita. Micheli continua la sua burla e molti gli mandano messaggi anche sul suo account personale. C'è Francesco che gli chiede cosa ne farà di tutti quei soldi, c'è Marco che lo contesta dicendogli che non è lui il vero vincitore e chi, come Alessia, lo difende scrivendo che sul Web ognuno può essere chi vuole, anche il vincitore di 147 milioni di euro.

IL SINDACO FELICE... «Non è un caso che la fortuna abbia baciato Bagnone». Ne è convinto il sindaco Gianfranco Lazzeroni, dopo la strepitosa vincita al Superenalotto di un ignoto, che si è portato a casa ben 148 milioni di euro. Dopo la smentita di Ugo Verni, la rosa dei possibili neomiliardari si è ristretta a cinque nomi (ascolta l'audio). «Abbiano un giglio fiorentino inciso sulle colonne del porticato. Sfregarlo tre volte, dice la leggenda, è di buon auspicio - continua il primo cittadino -. L'abbiamo fatto tutti, a qualcuno è servito». Tutti i riflettori sono puntati sul paese in provincia di Massa. E lì la fibrillazione non si è ancora spenta.

PRIME RICHIESTE - La giunta comunale si è riunita in seduta straordinaria, mentre tutti - sindaco in primis - aspettano che il vincitore sveli la propria identità. «Non conosciamo il suo nome. Ma se si presentasse gli garantiremmo l'anonimato e saremmo felici se volesse condividere con la comunità la sua fortuna. Ci basterebbe un milione di euro: il palazzetto polifunzionale potrebbe essere ristrutturato per accogliere nuove iniziative artistiche, culturali e teatrali - dice Lazzeroni -. I piccoli Comuni come il nostro, seppur ricchi di storia e tradizioni, sono destinati alla marginalità per mancanza di fondi». Si parla di Chianti, della Maremma, delle città d'arte, lamenta la portavoce del Comune Rosanna Ercole Melloni, mai della Lunigiana. Eppure, raccontano gli amministratori, dopo la dominazione dei marchesi Malaspina, Bagnone è stata feudo mediceo e poi del Granducato di Toscana. Ha castelli, siti archeologici e un patrimonio ambientale che è apprezzato da inglesi e tedeschi, più che dagli italiani.

FANTASMI E CIPOLLE - «Bagnone, Scozia d'Italia», s'avventura a definirlo la Melloni. È terra di streghe, fantasmi, riti di magia nera e bianca. La sua cipolla di Treschietto - futura Igc o Dop - è simbolo di una leggenda: grazie al suo profumo, come l'aglio per i vampiri, terrebbe chiuso tra le mura del castello il fantasma di uno degli ultimi marchesi. «Ma abbiamo difficoltà a farci conoscere - osserva il sindaco -, finora almeno è stato così. Può cambiare tutto, s'è capito: la lezione vogliamo impararla, e bene». Fortunato il paese lo è stato davvero. «Non c'è stata solo la vincita - conclude il sindaco -. Alcuni mesi fa una nostra bambina di 10 anni, malata di cuore, è stata operata, intervento riuscito perfettamente. E, credetemi, i suoi genitori avrebbero investito tutti quei milioni per rivederla correre con gli altri bambini».

LE IPOTESI C'è un nuovo 'indiziatò da stamane, a Bagnone, quale presunto vincitore del Superenalotto da 148 milioni di euro. Lui, A.B., 48 anni, dipendente di un'azienda di servizi, è passato stamane poco dopo le 10, a bordo di un trattore, sulla piazza del paese: tranquillo, mani sul volante, ha salutato qualche compaesano e poi ha tirato diritto oltre le mura. «Sarà andato nei campi a fare qualche lavoretto, è il suo hobby», spiegano i suoi concittadini. «Si dà la caccia a un fantasma, bisognerà aspettare settimane prima che ci si possa rendere conto di chi è il vincitore - osserva un anziano di Bagnone -. Se davvero è furbo, per giorni farà finta di nulla e noi continueremo a giocare al totovincitore». A.B. se veramente è l'uomo d'oro di Bagnone, ha un grande sangue freddo. «Ieri sera mentre qui si festeggiava - racconta il sindaco Gianfranco Lazzeroni - lui era a servire ai tavoli della festa del Pd a Vico. Non si è minimamente turbato quando si è diffusa la notizia della vincita, ha continuato a lavorare come se nulla fosse. Mi sembra difficile che sia lui, ma non si può mai dire».

L'IDENTIKIT Dipendente di un ente pubblico, 47-48 anni, divorziato. E' questo uno degli identikit dell'uomo piu' invidiato di Italia, vincitore ieri a Bagnone, in provincia di Massa Carrara, dei 148 milioni di euro di montepremi del Superenalotto. Il presunto vincitore ieri non si sarebbe fatto vedere in paese, dove si e' festeggiato fino a tarda notte. ''Non l'ho visto, e non voglio dire chi e', non me lo chiedete neppure'', le parole di Vanni Simonetti, il co-titolare del bar Biffi, che ha venduto la schedina vincente da due euro.

IL PAESE E' PICCOLO... Tutto il paese non fa altro che ripeterlo, tutti ne sono certi. E' Ugo Verni il vincitore del superenalotto della storia. Operaio boscaiolo, di 49 anni (non 47), lavora in una cooperativa. Lui, secondo Il Tirreno, continua a ripetere "non sono io il vincitore", ma la voce in paese è incontrollabile. La schedina vincente è la 430 fra i numeri progressivi della ricevitoria dei coniugi Ciampini-Simonetti. I titolari hanno raccontato di aver fatto due giocate, di aver tenuto per loro la numero 431 e ceduto al giocatore l'altra. A Verni? L'età non corrisponderebbe, ma l'interessato sorride, anche troppo, anche sulla sua età.

LA GIOIA Grande gioia al bar Biffi. «Stavamo guardando la partita del Milan quando qualcuno è arrivato nel bar dicendoci che avevamo vinto al Superenalotto» ha raccontato la signora Annamaria Ciampini, titolare del locale. Il paesino ha appreso la notizia del sei milionario dalla tv. «Abbiamo subito cambiato canale - continua la signora - e abbiamo cominciato a sentire il nome del nostro paese e del bar. Che posso aggiungere: non ho vinto io e non so chi ha giocato quel biglietto». Davanti al bar, che è proprio nel centro del paese, in un istante si è radunata tanta gente e sono state stappate alcune bottiglie di spumante. Qualcuno, però, si è lamentato chiedendo di abbassare la voce e di rimettere la tv sulla partita del Milan. Bagnone è una località turistica in Lunigiana sull'appennino tosco-emiliano. D'estate gli abitanti possono arrivare anche a 3000. Per arrivarci si può percorrere l'A15 della Cisa, Parma-La Spezia, e uscire a Villafranca in Lunigiana per poi percorrere un'altra ventina di chilometri in collina. Il territorio è noto per una specialità alimentare: una cipolla dal colore violastro, detta 'del Treschiettò dal nome della località dove fu trovata una stele risalente all'età della pietra

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