Arsoli (Roma)

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marina53
view post Posted on 8/4/2009, 13:56




Territorio equo, con ritrovamenti d’epoca romana del II sec. a.C., il paese nasce intorno all’anno mille (997) e conserva tutt’ora pressoché intatto il centro storico medioevale e le antiche viuzze.Il castello Massimo sorto nell’XI sec. come convento-castello dell’Abbazia di Subiaco e successivamente fortificato, ha notevoli affreschi di Federico Zuccari, Marco Benefial, Antonio Macci. La chiesa parrocchiale intitolata al SS. Salvatore è del ‘500, ricostruita su disegno di Giacomo della Porta conserva una bellissima “Trasfigurazione” del Domenichino, una tela di Marco Benefial, due tele del seicento di ignoto. La piccola chiesa di S. Rocco, situata nel Borgo omonimo di Arsoli, custodisce un ricco patrimonio di storia e di arte negli affreschi che ricoprono le pareti e la volta e nelle numerose memorie graffite ed a pennello che si possono leggere sulle pareti.

Il Castello

Il complesso architettonico che, con la sua grande mole, domina il centro storico di Arsoli è costituito dal Castello Massimo, dalla chiesa del Santissimo Salvatore, dalla casa canonica e da un oratorio, tutti disposti intorno alla graziosa piazzetta del Santissimo Salvatore.Adiacente ad esso la villa Massimo che dai piedi del castello si estende estende su tutto il colle di Belmonte. Si accede alla piazzetta attraverso un arco verso il quale convergono, radialmente, tutte le viuzze dell’antico borgo medievale. Il lato sud della piazzetta è delimitato dalla facciata della canonica e da un tratto di muro con merlatura guelfa, al pari di quella dell’arco di ingresso.


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Il centro storico

l centro storico medievale, sorto sul finire del X sec. e sviluppatosi ai piedi del castello e della chiesa, ha assunto l'aspetto di un grande triangolo con al vertice il castello, con i lati delimitati dalla gradinata della Salita al campo e dalla via degli Stecconi e la base dalla piazza Valeria. I due lati e la base costituivano, con le abitazioni, la cinta muraria con due sole aperture, "J'usciu e lla porta", la porta principale, sorvegliata dalla "Guardiola", il posto di guardia che si può notare ancora oggi come corpo avanzato sulla piazza, e la "Portella", una porta più piccola che si apre sullo strapiombo del Fosso Bagnatore.Le due porte, la grande che si apriva in coincidenza dell'inizio di via Capitano Luigi Amici, e la piccola, posta sulla via della Portella, erano vigilate, a turno, dai cittadini proprietari di beni immobili, a norma dello Statuto del 1584. All'interno della cinta muraria esistevano, ed esistono ancora, viuzze parallele ad essa, la via della Chiesa, la via del Forno, la via della Piazzetta e la via della Portella, e viuzze radiali, convergenti verso la chiesa ed il castello, la via dell'Archetto, la via delle Carceri Vecchie, ora via Capitano Luigi Amici, e la via della Concia. Tutte le strade hanno, secondo l'uso medievale, il toponimo corrispondente alla caratteristiche o all'elemento più importante verso il quale conducevano.


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La Colonna Miliare

La colonna miliare, issata sul piedistallo di piazza Valeria, si riferisce al XXXVIII miglio della via Valeria. La colonna, dell'epoca di Nerva, Fu rinvenuta, nel secolo passato, in località Sonnoletta, a valle dell'attuale vecchia Aprutina, coincidente, in gran parte, con la consolare Valeria.La colonna, sormontata dalla Fenice, stemma del comune di Arsoli, fu sistemata come è attualmente dal principe Camillo Massimo, nel 1874, in occasione del terzo centenario di possesso di Arsoli da parte della Famiglia Massimo. Un'altra colonna dell'epoca di Massenzio, corrispondente anch' essa al XXXVIII miglio della Valeria, è stata rinvenuta, nel 1971, nella stessa zona, in un terreno circostante il paese. Il miglio, è ora conservato nel Centro di Ricerca delle Arti e Tradizioni di Arsoli.


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Convento e Chiesa di San Bartolomeo

Il complesso del palazzo comunale e della chiesa di San Bartolomeo, una volta convento e chiesa di san Bartolomeo affidati ai padri francescani del Terzo Ordine Regolare, nel suo nucleo più antico risale, quasi certamente, all’epoca in cui il Poverello d’Assisi fu nelle nostre contrade ed a Subiaco. Chiesa e convento subirono numerosi restauri, dopo il 1574 e nel 1671, ad opera dei Massimo e, nel 1771, ad opera di un padre francescano, il padre Giuseppe Aymon, che trasformò radicalmente il convento e introdusse il barocco nella chiesa. L’intero complesso, nel 1878, in seguito all’esproprio seguito alla presa di Roma, fu ceduto dallo Stato al Comune di Arsoli che sistemò nel palazzo gli uffici comunali, la Pretura e qualche classe della scuola elementare; alcuni locali della parte posteriore, la peggiore, e la chiesa furono nuovamente affidati ai padri francescani.Il chiostro del convento fu coperto nel 1885 e trasformato in aula consiliare. Negli anni 1968 e 1969 i locali del Comune e della Pretura furono completamente restaurati ed un ulteriore restauro interessò la sola aula consiliare nel 1979. Nell’aula consiliare sono un dipinto di Alessandro Morani “Incipit vita nova” del 1912, un vecchio sipario di Frununangeli del 1910 ed una tela di N.S. di Guadalupe eseguita dal pittore messicano Luis Toral nel 1961. Nella chiesa si possono ammirare un affresco a medaglione assai antico, una tela riproducente san Francesco del pittore Morani del 1929, una artistica statua della Vergine Assunta ed una reliquia della martire Santa Eusebia. La chiesa è stata restaurata nel 1996.

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Chiesa di SS. Salvatore

L'attuale chiesa del SS. Salvatore è stata costruita nel 1580 su disegno di Giacomo della Porta, in sostituzione della precedente, anch'essa con lo stesso titolo, troppo piccola ed in rovina (del tempio originario è visibile una colonna in pietra salendo dalla sottostante via della Chiesa).La chiesa conserva un tabernacolo in legno dorato, copia di quello marmoreo della cappella del SS. Sacramento di S. Pietro in Roma, una tela, "La Trasfigurazione", attribuita al Domenichino, due stazioni della Via Crucis del seicento, di autore ignoto, una lunetta riproducente il miracolo di S. Filippo Neri a Paolo Massimo, eseguito da Marco Benefial nel 1745, una copia della Sacra Sindone, eseguita nel 1635, una "Macchina" processionale con quadro settecentesco di N.S. di Guadalupe, pulpito, confessionali ed organo del Seicento.


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Chiesa di S. Lorenzo

La chiesa risale a prima del cinquecento ed apparteneva alle chiese rurali poste fuori dalle mura ed intorno alle quali si svilupparono i borghi. A metà del cinquecento la chiesa era la più grande del paese tanto che il Vescovo di Tivoli mons. Croce, in occasione di una visita pastorale, propose di erigerla a chiesa parrocchiale al posto di quella del SS. Salvatore, prossima al castello.La chiesa, nel 1579, ospitò l'assemblea che designò il rappresentante della comunità presso il giureconsulto Luca Peto che avrebbe redatto lo Statuto del 1584.Il tempio fu restaurato due volte a cura dei Massimo, la prima nel 1580 e la seconda nel 1784 quando vi furono poste le travature e le colonne con le quali era stato realizzato l'arco di trionfo in occasione della sosta di Pio VI nella località Molette. Il grande complesso che affianca la chiesa è l'ex Asilo San Filippo Neri, realizzato nel 1874 dalla principessa Francesca Lucchesi Palli in Massimo che vendette tutte le sue gioie per assicurare alla gioventù arsolana scuola materna, elementare e di ricamo. Il progetto dell'edificio è dell'architetto Fontana.


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Chiesa di S. Rocco

La piccola chiesa di S. Rocco, situata nel Borgo omonimo , custodisce un ricco patrimonio di storia e di arte negli affreschi che ricoprono le pareti e la volta e nelle numerose memorie graffite ed a pennello che si possono leggere sulle pareti.Il sacro edificio è uno di quelli rurali nominati nel resoconto della Visita pastorale effettuata da Mons. Giovanni Andrea Croce, Vescovo di Tivoli, il 18 settembre 1566.La chiesetta, a quel tempo intitolata a S. Pietro, era in condizioni precarie ed il Presule tiburtino aveva deciso di riunirla, annetterla ed incorporarla, con il relativo beneficio, ed unitamente alle altre chiese rurali, alla parrocchia del SS. Salvatore. Uno studio recentissimo ha datato gli affreschi tra LA FINE DEL 400 E L'INIZIO DEL 500.

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stradina del centro storico

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