Moda: primavera in technicolor

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marina53
view post Posted on 19/3/2009, 12:36




Sarà perché la bella stagione è il tempo della rinascita e dell’ottimismo, sarà la voglia di combattere l’umore tetro della crisi economica che stiamo attraversando: la moda della primavera è tutta all’insegna dei colori e delle trasparenze, con tessuti leggeri, chiffon e organza, ma anche della pelle, mai così sottile e variopinta come quest’anno, Insomma, il buon umore può venire anche da un vestito velato o di colori sgargianti, vero must di stagione. Oppure passa attraverso una nuova coscienza etica ed ecologica, in cui lo studio di linee e colori si affianca all'interesse per processi di lavorazione ispirati allo sviluppo sostenibile. Insomma, una moda in cui il “bello” si unisce al “buono”.

Secondo gli esperti del settore, docenti universitari e insegnanti delle Accademie, questo è il modo in cui la moda si sforza di affrontare le ansie della società e di trasmettere un messaggio di ottimismo. Le vetrine dei negozi si riempiono così di tinte sgargianti, dal viola al giallo, per proporsi come una forma di positività vincente con cui affrontare le sfide quotidiane. Un discorso analogo vale per la ricerca di trasparenze e di leggerezza: come spiega la professoressa Luisa Valeriani, docente di Sociologia delle Arti e della moda all'Università '”La Sapienza” si tratta del tentativo di acquisire sicurezza attraverso il vedere tutto, anche quello che solitamente è nascosto. ”Si vuole mettere in scena il retroscena o addirittura l'osceno, anche se ormai il nude look ci ha abituato a forme di nudità di ogni tipo. D'altra parte non dimentichiamo che il gioco tra vedo-non vedo fa parte della sensualità fin dai tempi antichi".
Moschino, Foto AFP

I materiali della primavera sono sempre più ricercati e leggeri, primo tra tutti la pelle, resa sottilissima e simile alle stoffe, e allo steso modo pinzettata, decorata, intarsiata e utilizzata in una vasta di colori e sfumature. Tutto questo è frutto di ricerca e creatività, ma anche dei desideri della società in un momento in cui la coscienza collettiva viver tempi pesanti. "C'è voglia di leggerezza - spiega Diane Becker, Capo Dipartimento Design calzatura e accessori al Polimoda di Firenze – una leggerezza fresca, che implica speranza. I capi di abbigliamento è come se avessero un'anima dentro. Le stesse trasparenze oggi diventano metaforiche, rappresentano la voglia di vedere chiaro a livello finanziario e politico".

L’utilizzo delle trasparenze deriva anche da una tecnica differente di design con cui oggi si creano gli abiti. Una tecnica, spiega Valeriani, "che utilizza il computer, programmi come ‘photoshop' e non più il disegno a mano. Questa tecnica digitalizzata aiuta a sovrapporre sull'immagine da disegnare diverse siluettes trasparenti fino a trovare la linea definitiva del design".
Una gonna saari in materiale riciclato. Foto: Atromercato.it

Per quanto riguarda i colori, abbiamo già detto che la primavera 2009 è caratterizzata dai colori forti, il viola e il giallo innanzi tutto, ma abbinati anche a colori neutri e bilanciati. La tendenza è anche un frutto di revival, che aiuta a cacciare i pensieri tristi. Molto presente è anche il tema etnico e quello del viaggio". Ma uno dei must di questa stagione è una moda che alla bellezza dei capi associ la sensibilità al tema della sostenibilità ambientale ed etica. In occasione di “Fa' la cosa giusta”, la manifestazione dedicata al consumare critico che si è appena conclusa presso la fiera di Milano, alcuni giovani stilisti indipendenti, hanno presentato capi di abbigliamento e accessori realizzati con tessuti naturali e materiale di riciclo.

Tra questi, ad esempio è stata presentata una collezione di borse e zaini realizzati con pagine di riviste di moda, mappe e vecchi spartiti musicali, oppure di accessori nati dal recupero dei sacchetti della spesa o addirittura una linea di camicie e T-shirt realizzate con vecchie camere d'aria.

Secondo le ultime rilevazioni di Icea (Istituto certificazione etica e ambientale) la moda etica genera un fatturato complessivo di circa 370 milioni di euro. A sostenere questo mercato alternativo, secondo una ricerca dell'International Trade Center (Itc), sono consumatori dai 20 ai 40 anni, soprattutto donne e professionisti.

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tgcom
 
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